CHE DOMANI SARA?
Posted 11 febbraio 2021
on:Draghi sì o Draghi no?
Una domanda che negli ultimi giorni e nelle ultime ore occupa la maggiore parte dei nostri media.
Una domanda lecita, sicuramente, ma una domanda vuota. Vuota perché non centra il focus del problema.
Abbiamo affrontato un’emergenza senza eguali nella nostra Storia recente, nata come sanitaria ed aggravatasi col trascorre dei mesi fino a diventare anche economica e sociale. Non è certo un segreto che non si possa vivere a lungo in emergenza, qualunque essa sia, e quindi è necessario e quanto mai urgente uscire fuori dalle sabbie mobili in cui siamo caduti o almeno cominciare a ragionare sul come farlo.
Alla luce di questa semplice considerazione, la domanda che dovrebbe occupare incessantemente i nostri media e soprattutto l’agenda politica dovrebbe essere questa: cosa accadrà domani?
O meglio, cosa vogliamo costruire domani? Ed in che modo?
Non sarà Draghi a cambiare le nostre sorti. O almeno non solo. Lui o chi per lui o con lui avranno la responsabilità di individuare delle strategie politiche ed economiche ma da soli, anche con le migliori intenzioni, non riusciranno davvero a fare invertire la rotta di questa nave in balia delle onde.
Abbiamo bisogno di sognatori!
Posted 2 febbraio 2021
on:
Sono giorni difficili per tutti… i colori accesi che dipingono la vita, sembrano avere lasciato il posto a mille e diverse tonalità e sfumature di grigio. In questo contesto, quindi, è quanto mai importante alzare lo sguardo per guardare oltre il proprio naso e le proprie scarpe, puntando l’attenzione sulla direzione presa, oltre che sulla strada che si sta percorrendo.
Oggi non servono “cronisti”, o almeno, non solo. Oggi servono visionari e sognatori. Abbiamo tutti quanti bisogno di qualcuno che, in grande o in piccolo, ci mostri che questi giorni passeranno e che il domani sarà migliore. E non è semplice trovarne. Perché in momenti così complessi è più facile e frequente incontrare venditori di fumo che, per l’appunto, con le loro false promesse e prospettive non fanno altro che offuscare ancora di più la vista del domani.
Non è facile essere sognatori, per farlo, infatti, bisogna essere un po’ “fuori dalla realtà”. E non tutti se la sentono. Di buono c’è che per essere sognatori non ci sono limiti di età: può essere più sognatore un nonno di 90 anni che un uomo di 30! Per sognare c’è un unico requisito: bisogna essere liberi.
Liberi di osare
Liberi di sbagliare
Liberi di dire
Liberi di stare in silenzio
Liberi di provarci
Insomma,
Liberi di essere liberi
UNA QUESTIONE DI FIDUCIA…
Posted 11 gennaio 2021
on:Il Mondo è ormai diventato un grande campo da calcio dove diverse tifoserie si scontrano, tifando per i propri colori e screditando quelli altrui. Tutti convinti di conoscere LA VERITA’!
In un periodo storico in cui di certo c’è solamente il desiderio che questi giorni passino in fretta, molti si sentono depositari di un sapere superiore e certo. E così non serve più avere tempo per fermarsi a maturare la propria opinione e diventa più semplice scegliere la “propria parte” e seguire la corrente: “mi piace forzati” e condivisioni “in serie” sui social, frasi ripetute all’infinito il più delle volte solo per sentito dire, articoli giornalistici così faziosamente faziosi da rendere la lettura un qualcosa di superfluo per quanto chiunque sappia già cosa vi troverà scritto. Ecco solo alcuni degli “effetti collaterali” di questo modo di fare.
Leggi il seguito di questo post »Comunicazione di servizio
Posted 9 novembre 2020
on:Per tanto, troppo tempo si è pensato che comunicare fosse un sinonimo raffinato di “vendere un’immagine”. C’è il social media manager che cura i profili e gli account social, il portavoce che cura i rapporti con i giornalisti, il fotografo di fiducia per gli scatti più suggestivi… la comunicazione è stata a lungo intesa e percepita come una sorta di impalcatura costruita intorno a questa o quella persona. I più bravi nel settore direbbero che la comunicazione ha posto “le persone al centro”: un bel capolavoro semantico.
Di solito, però, quando “si mette al centro la persona” nella maniera ormai nota a tutti, in realtà quella stessa persona diventa una merce, un prodotto, un marchio. Una bella contradizione in termini. Leggi il seguito di questo post »