GIAGI: IL SUPEREROE DEL SORRISO
Posted 30 luglio 2022
on:Questa che sto per raccontarvi è la storia di un supereroe speciale, non come quelli mascherati con dei grandi muscoli che si vedono nei film ma di uno che, al contrario, non si direbbe mai avere dei super poteri e che, al momento del bisogno, è capace però di tirarli fuori in maniera inaspettata.
Giagi, occhi azzurri e baffi sempre curati, abitava in un paese vicino ad una grande città. Una dimensione giusta per nascondersi e non dare nell’occhio: la mattina di solito faceva la spesa e, se serviva, aiutava la sua famiglia andando in macelleria o dal fornaio e poi, quando possibile, trascorreva del tempo con i suoi amici. Grande appassionato di calcio, vestiva spesso sportivo, se possibile con qualcosa di giallorosso addosso e, quando c’era da dare una mano per l’organizzazione di qualche bell’evento, specie se della sua contrada del cuore, era sempre in prima linea con tanto di “sinale” (grembiule) d’ordinanza.
Tutto “normale” direte voi? Non proprio ed ora vi spiego perché, raccontandovi quanto accaduto in un tempo lontano senza tempo.
Da sempre Giagi aveva l’abitudine di donare a chi gli prestava attenzione (ma non solo!) un bel sorriso. Un gesto naturale a cui quasi tutti non davano molta importanza, dandolo per scontato. “Giagi sorride sempre” si diceva in paese! Un qualcosa di prevedibile che nello scorrere dei giorni non sembrava avere un peso e, anzi, per chi non lo conosceva bene, poteva essere anche un elemento capace di generare delle piccole prese in giro.
Un giorno, però, giocando con i suoi amici, da buon supereroe in incognito quale era Giagi fu chiamato a portare a termine una missione speciale e fu costretto così ad andarsene improvvisamente dalla sua terra. Prese la decisione in un battito d’occhi. Senza preavviso, senza dirlo a sua sorella o ai suoi cari. Puf, pochi secondi ed era già andato via!
Nessuno sapeva quale fosse il motivo di questa sua partenza improvvisa ed inaspettata, anche perché non tutti erano al corrente dei suoi super poteri. Da quel momento, però, su tutti gli abitanti del piccolo paesino calò una silenzio surreale, una nuvola grigia colma di tristezza. L’esatto opposto dell’abituale sorriso di Giagi che, invece, dava colore anche alla notte più scura o alla stanchezza più grande.
Ciò che un tempo era abituale, ora che era venuto meno, improvvisamente aveva lasciato solamente un grande vuoto. Quel ragazzo sempre sorridente, cortese, simpatico non era poi così normale se oggi la sua assenza aveva lasciato un vuoto così grande!
Furono Damiana e Andrea, due suoi amici, a fare notare questa cosa. Di solito loro due erano silenziosi, se ne stavano sempre in un angolo ma quella volta vollero dire la loro: “Non fate così! Siamo sicuri che se Giagi è dovuto partire con questa fretta probabilmente lo ha fatto perché doveva donare il suo sorriso a qualcun altro che ne aveva più bisogno di noi.”
All’inizio le loro parole non vennero proprio ascoltate (spesso succede così a chi preferisce restare in silenzio!) e quindi neanche comprese, poi lentamente tutti cominciarono a sentirle risuonare nella loro testa iniziando a ragionarci su: Giagi da sempre aveva donato a tutti un sorriso, una battuta… più semplicemente, un pezzo di felicità.
Perché la felicità, si sa, è fatta di piccole cose e lui questo lo aveva capito da tanto tempo.
Ora che era andato via la sua felicità non se l’era portata via visto che nel trascorrere degli anni l’aveva donata a piccoli pezzettini ogni giorno, proprio attraverso i suoi sorrisi “abituali”.
Quella sua felicità, ora che era partito, l’aveva lasciata sotto forma di ricordo nel cuore di chi con lui era cresciuto e di lui si era sempre preso cura, in quello dei suoi amici speciali che in lui vedevano un punto di riferimento e più semplicemente nei cuori delle persone che incontrava e con cui voleva scambiare una parola.
Gli abitanti del suo paese con la sua partenza capirono, quindi, che non bisognava essere tristi perché questo significava non avere capito ciò che Giagi aveva dimostrato tutti i giorni con i suoi apparentemente “normali” super poteri. E così da allora per le strade del paese i sorrisi aumentarono, si fecero più ampi, così come la voglia di chiacchierare e scambiare una parola con chiunque passasse per la via.
Da quel giorno nessuno in quel piccolo grande villaggio ha più visto Giagi ma tutti ancora oggi sanno che sicuramente è impegnato da qualche altra parte ad insegnare a sorridere a qualcuno che non sa che lui è un supereroe, magari insieme a coloro che gli volevano bene e che quel sorriso hanno contribuito a farlo crescere.
In paese ancora oggi si dice, inoltre, che nelle notti più buie, quando ad illuminare il cielo c’è solo un piccolo spicchio di luna che assomiglia ad un sorriso, Giagi torni a farsi sentire con una bella risata che risuona nel cielo e che si espande per le vie insieme al vento che entra nelle case di tutti, attraverso le finestre, d’estate ed i camini, d’inverno, per ricordare ai suoi amici che la vita può essere anche difficile ma nessuno si può permettere il lusso di smettere di sorridere.
Ciao Gianluigi!
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