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QUELLO CHE NON DEVE ACCADERE…

Posted on: 8 marzo 2023

E’ da un po’ di tempo che osservo con curiosità la nostra politica e la nostra società e noto come si stia camminando sulla lama di un coltello. Accade in molti campi, e non penso solo al fragile equilibrio creatosi a livello internazionale dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Tra i tanti campanelli d’allarme ce n’è uno che, oltre a preoccuparmi, mi lascia davvero basita. Magari non avrò il quadro della situazione del tutto chiaro, magari essendo fuori da certe dinamiche posso non comprenderle ma ho tanto l’impressione che la questione “quote rosa” stia sfuggendo di mano. E mi piace rifletterci sopra proprio oggi che si festeggia la giornata internazionale della donna.

Sono una ferma sostenitrice dell’idea che per farsi strada nel lavoro e nella vita non serve sgomitare ma solo fare vedere quello che si sa fare. Poche chiacchiere, tanti fatti e l’impegno a volere imparare e fare sempre meglio.

Partendo da questo assunto mi trovo davvero in difficoltà quando annuso nell’aria l’odore di un finto appoggio al mondo femminile. E’ entusiasmante vedere delle “donne ai vertici” ma lo diventerebbe molto meno se questa ascesa non fosse spontanea ma indotta perché “alla moda”. 

Mi spiego meglio portando solo tre esempi di diverso peso e natura:

– all’ultimo Sanremo si è creata una inutile sterile polemica (utile solo ad alzare ascolti e lanciare hashtag sui social) in relazione al fatto che nei primi tre posti della classifica finale non si è posizionata nessuna donna. La domanda sorge spontanea: ma dove sta scritto che non ci possano essere tre ragazzi che hanno più consenso delle cantanti in gara?

– per la prima volta in Italia è stata scelta una donna per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. Grande polemica sul fatto che abbia scelto di farsi chiamare il Presidente e non la Presidente. Le parole sono importanti, sicuramente, ma non credo che l’articolo il o la cancellerà il fatto che, volenti o nolenti, abbiamo un Presidente del consiglio donna, giusto?

-dopo la formazione del Governo è stato necessario nominare i capigruppo parlamentari… grandi annunci perché ovviamente, guarda caso soprattutto quelle delle opposizioni, “devono essere assolutamente donne”, altrimenti non sarebbe politicamente corretto.

Credo davvero che non si sia capito a pieno il senso della parità di genere. E a non comprenderne il senso profondo spesso sono proprio le donne. 

Parità di genere per me significa che tutti possono avere la possibilità di raggiungere ciò che nella vita vogliono essere, senza tenere conto del fatto di essere donne o uomini.

Il principio di parità di genere non deve sottostare alla logica “ora mi danno il posto figo perché sono donna e non possono fare altrimenti perché fanno brutta figura!“. E mi spiace davvero che siano molte le ragazze e, peggio ancora, le donne che si prestano a queste logiche e dinamiche senza accorgersene o, peggio ancora, approfittandosene.

La “questione femminile” nel nostro paese, rispetto a sessanta anni fa, è stata affrontata sotto molti punti di vista e questo lavoro difficile, portato avanti da tantissime persone (non esclusivamente donne!), ha permesso si sciogliere nodi che sembravano inestricabili, se rapportati al passato. La strada percorsa è stata tanta e spesso in salita: ora non merita di finire questo suo percorso “asfissiata” dietro a delle parvenze di una parità di facciata.

La donna sarà realmente libera solo quando nell’organizzazione della vita quotidiana, sociale e/o politica si farà strada non perché qualcuno per convenienze varie lo ha permesso ma perché le sue capacità sono state apprezzate al di là del suo genere. Non serve “la donna con le palle”, non serve neanche quella “messa lì” come vetrina per le allodole, servono donne che, ad esempio, senza dovere sottostare ad un diverso trattamento salariale, fanno quello che desiderano fare, avendo la possibilità e le competenze per farlo.

Sara Pulvirenti

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4 Risposte a "QUELLO CHE NON DEVE ACCADERE…"

Ben detto. Approvo incondizionatamente.

Purtroppo siamo italiani. E la donna deve solo stare a casa ed occuparsi delle faccende domestiche. A lavorare ci pensa il padrone dica, l’uomo. E nn sanno, invece, di quanta potenzialità si perdono.

Grazie di avere letto l’articolo, Roberto!

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