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QUELLO CHE NON DEVE ACCADERE…
Posted 8 marzo 2023
on:E’ da un po’ di tempo che osservo con curiosità la nostra politica e la nostra società e noto come si stia camminando sulla lama di un coltello. Accade in molti campi, e non penso solo al fragile equilibrio creatosi a livello internazionale dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Tra i tanti campanelli d’allarme ce n’è uno che, oltre a preoccuparmi, mi lascia davvero basita. Magari non avrò il quadro della situazione del tutto chiaro, magari essendo fuori da certe dinamiche posso non comprenderle ma ho tanto l’impressione che la questione “quote rosa” stia sfuggendo di mano. E mi piace rifletterci sopra proprio oggi che si festeggia la giornata internazionale della donna.
Sono una ferma sostenitrice dell’idea che per farsi strada nel lavoro e nella vita non serve sgomitare ma solo fare vedere quello che si sa fare. Poche chiacchiere, tanti fatti e l’impegno a volere imparare e fare sempre meglio.
Partendo da questo assunto mi trovo davvero in difficoltà quando annuso nell’aria l’odore di un finto appoggio al mondo femminile. E’ entusiasmante vedere delle “donne ai vertici” ma lo diventerebbe molto meno se questa ascesa non fosse spontanea ma indotta perché “alla moda”.
Leggi il seguito di questo post »GIAGI: IL SUPEREROE DEL SORRISO
Posted 30 luglio 2022
on:Questa che sto per raccontarvi è la storia di un supereroe speciale, non come quelli mascherati con dei grandi muscoli che si vedono nei film ma di uno che, al contrario, non si direbbe mai avere dei super poteri e che, al momento del bisogno, è capace però di tirarli fuori in maniera inaspettata.
Giagi, occhi azzurri e baffi sempre curati, abitava in un paese vicino ad una grande città. Una dimensione giusta per nascondersi e non dare nell’occhio: la mattina di solito faceva la spesa e, se serviva, aiutava la sua famiglia andando in macelleria o dal fornaio e poi, quando possibile, trascorreva del tempo con i suoi amici. Grande appassionato di calcio, vestiva spesso sportivo, se possibile con qualcosa di giallorosso addosso e, quando c’era da dare una mano per l’organizzazione di qualche bell’evento, specie se della sua contrada del cuore, era sempre in prima linea con tanto di “sinale” (grembiule) d’ordinanza.
Tutto “normale” direte voi? Non proprio ed ora vi spiego perché, raccontandovi quanto accaduto in un tempo lontano senza tempo. Leggi il seguito di questo post »
Quasi due mesi fa la nostra piccola Greta (insieme ai suoi compagni di classe) ci ha guidati con passione ed entusiasmo all’interno della sua festa di fine anno scolastico: un’intera mattinata di riflessioni, canti e balli dedicati alla libertà. Un momento speciale, bello, emozionante.
Se è vero che si impara più dai piccoli che dai grandi, questa occasione ne è stata la riprova.
C’è una grande fetta di adulti che crede che si possa entrare a fare parte della mitica squadra del “noi” solo se si è contro quella del “voi”. Una dinamica contorta e poco produttiva, aggiungo io, che spesso i diretti interessati negano di utilizzare, salvo poi replicarla all’infinito, facendosene vanto ad ogni occasione utile, nelle migliori occasioni, senza neanche rendersene conto.
I segni più evidenti? Ostentare di essere dalla parte giusta e denigrare o ridicolizzare chi la pensa diversamente.
In mezzo a questo difficile mondo di contrapposizioni, spesso temporanee e sovvertibili dall’oggi al domani, la libertà si ritrova rilegata in un angolo. Chi fa parte del noi e si osanna senza vedere i propri difetti è miope, così come lo è chi dalla squadra del voi critica quella del noi per partito preso, convinto che da lì possano arrivare solamente errori, senza vedere gli eventuali pregi che dall’altra parte possono fisiologicamente esserci. E poi ci sono quelli che saltano dal noi al voi e poi dal voi al noi ma non perché cambiano idea (più che lecito e naturale!) ma perché non hanno la forza di sostenere le proprie idee e così preferiscono spostarsi dove credono che il vento sia più forte e a favore.
La vita è un percorso difficile: sono poche le persone che riescono a seguire un cammino lineare. Ci sono salite, discese, incroci, etc. Se si parte da questo presupposto, come si fa a banalizzare tutto in questo modo, dividendo il mondo in buoni contro cattivi? Neanche nelle favole per bambini questa logica binaria porta realmente dei frutti duraturi. Ci sono valori emotivi, ci sono quelli professionali e soprattutto quelli umani che cambiano, o almeno dovrebbero cambiare molto.
La canzone di Jovanotti che ha cantato e ballato Greta con i suoi compagnetti di classe diceva “Viva la libertà! Vi va la libertà?”… ma siamo sicuri che a queste persone va davvero la libertà? Magari si sentono più confortati da una pletora di ultrà che battono le mani a prescindere e magari aspettano che qualche evento positivo possa coinvolgere loro direttamente (o delle persone care) per sentirsi parte di quel noi che magari fino a qualche istante prima non condividevano e apprezzavano.
Quindi, tirando le somme, alla faccia delle semplificazioni sterili sempre più diffuse:
– viva chi segue le proprie idee e fa le sue scelte non avendo i “paraocchi”;
– viva chi sa ascoltare davvero;
– viva chi ammette di avere sbagliato e chiede scusa;
– viva chi le scuse le accetta e “non le lascia in sospeso” per poi presentare il conto alla prima occasione utile;
– viva chi fa il suo lavoro per farlo al meglio e non per avere consensi;
– viva chi fa parte del noi ma parla, si confronta e magari va anche a cena fuori con il voi;
– e viva soprattutto il voi, senza il quale nessun noi esisterebbe mai e che, anche solo per questo, dovrebbe meritare tutta la nostra considerazione ed il nostro rispetto!
Sara Pulvirenti
L’informazione, oggi più che mai, è un mondo complesso che ogni giorno entra nelle nostre vite, lanciando messaggi più o meno evidenti che, volenti o nolenti, molte volte influiscono sulla nostra percezione delle realtà.
Così ci sono notizie preoccupanti che già al momento in cui vengono lanciate, hanno la “soluzione” pronta in tasca (così si hanno più mi piace, click e condivisioni!). Altre, invece, che vengono omesse nonostante magari abbiano una rilevanza per molte persone (altrimenti poi il consenso scende!). Altre ancora che, a secondo del momento, lanciano messaggi distensivi o allarmanti (così si tiene la corda tirata e si fa sempre in tempo a invertire la rotta!). Entrare nel perché e del per come di questo fenomeno è come entrare in un ciclo senza fine dove è difficile se non impossibile capire causa e effetto. Il classico cane che si morde la coda o il loop di anglofona evocazione.
Nell’ultimo trimestre per quanto riguarda l’informazione di massa legata al Covid siamo passati da “ormai è finita, è solo questione di tempo per allentare definitivamente tutte le misure restrittive” a “ci risiamo nuovamente, non dovevamo abbassare la guardia. Ripiomberemo nelle limitazioni che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, è evidente!” Leggi il seguito di questo post »