SaRa Stampa

L’OCCASIONE PERSA… E’ PUBBLICITA’, BELLEZZA!

Posted on: 17 luglio 2023

vignetta socialOrmai è evidente: la comunicazione e l’informazione pubblica in Italia (e non solo, purtroppo!) hanno ormai lasciato il posto alla promozione!

E che problema c’è direte voi, è sempre stato così!

Eh, no… purtroppo la questione non è liquidabile così, con poche parole. E’ normale che una fazione politica cerchi di mostrare la sua faccia migliore andando in cerca di consensi: è un concetto antico, questo, quanto la storia dell’uomo!
Ma c’è qualcosa di prezioso che negli ultimi anni abbiamo, forse irreparabilmente, perso: la cosiddetta informazione dal basso e cioè la possibilità di “dettare” quella che tecnicamente viene chiamata agenda setting, che più banalmente potremmo tradurre come “la lista delle cose di cui volere parlare”.

I social network, infatti, dopo alcuni anni dal loro avvento “diffuso” hanno illuso molti sul fatto che le informazioni si potessero prendere da altri canali, in maniera opposta al classico flusso delle informazioni: non dall’alto verso il basso (per gentile concessione) ma dal basso in alto. E questo è valso anche per la comunicazione pubblica. I gruppi ma ancora di più la possibilità di lasciare proprie opinioni, suggerimenti, critiche e di avere riscontri diretti in chat private o bacheche pubbliche da parte di Enti fino ad allora chiusi in scatole blindate da burocrazia e meccanismi ignoti ai più, hanno lasciato da qualche tempo il posto a “prodotti” ben strutturati di cui i Cittadini possono solo prendere atto.

E così il paradosso è che, strombazzando il loro arrivo, le pubbliche amministrazioni ed i politici sono democraticamente sbarcati “ovunque”: Facebook, Twitter, Intagram, canali Telegram e Whatsapp e da ultimo Tik Tok, solo per citare i più diffusi.

Un avvicinamento alla gente e un passa avanti della democrazia impensabile almeno fino a qualche anno fa… così ci dicono! Ma siamo proprio sicuri che sia questo lo spirito della loro “apertura”? Sono davvero strumenti così “democratici” come sembra? O sono “vetrine diffuse” nate per vendere prodotti in cui gli oggetti di promozione magari non sono strumenti hi-tech ma idee politiche o linee programmatiche?

Purtroppo, e mi spiace molto scriverlo, ultimamente della prima opzione non ve ne è quasi più traccia. Quelli che ho indicato non sono più spazi per avere riscontri rapidi o per pungolare questo o quel politico o fazione politica! No, sono semplicemente tanti cloni di uno stesso prodotto editoriale, con tanto di immagine coordinata.

Della possibilità dei Cittadini di entrare, per quanto previsto dalla legge, nella scatola chiusa della pubblica amministrazione e della politica non vi è traccia! Anzi, se possibile, le cose rispetto al passato sono peggiorate: eh sì, perché se sei di questa o quella parte politica oggi DEVI mettere mi piace, DEVI condividere, DEVI complimentarti… non puoi evitarlo perché non “tifare” per la propria parte lascia il segno ed allora gli spazi on line, di qualunque tipo essi siano, sono diventati degli “incensatoi” (parola creata al momento ma che ben descrive quello che intendo!) pubblici.

E così di quel miraggio di potere sfruttare nuovi strumenti di comunicazione/informazione per rendere la vita più facile ai Cittadini e permettere loro di esprimersi, avvicinandoli alla cosa/casa pubblica è rimasto ben poco e chissà che presto non perderemo anche quello.

In passato, nella nostra bella Italia, in ambito politico c’è chi ha raggiunto percentuali altissime di consenso parlando della democrazia dal basso, della democrazia partecipata… a distanza di pochissimo tempo da quei giorni, non abbiamo né l’una né l’altra e addirittura neanche ne sentiamo parlare più! La stessa dinamica di una grande abbuffata: dopo avere mangiato tutto ed in fretta, non resta altro che il digiuno a compensare lo squilibrio iniziale! Ma questo sarebbe poco male, vista la poca concretezza di quello che veniva “pubblicizzato” all’epoca.

Quello che è più grave oggi, invece, è che tutti i giorni ci ritroviamo davanti faccioni e notizie proposte in base a quanto suggerito da algoritmi “stimolati” dalla campagna di sponsorizzazione più efficace ed esosa di questo o quel politico o di questa o quella amministrazione pubblica… un po’ avvilente come cosa. Perché se a ragionare così fossero aziende private non ci sarebbe poi tanto da ridire, ma pensare che lo facciano enti pubblici “fingendo” ed “autoconvincendosi” di essere più democratici dei lori equivalenti di 10, 20 o 30 anni fa è davvero triste.

Abbiamo davvero perso una grande occasione ed in molti, tra un mi piace, un cuoricino ed una stellina, neanche se ne stanno rendendo conto!

Sara Pulvirenti

Lascia un commento

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Unisciti a 32 altri iscritti
luglio: 2023
L M M G V S D
 12
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
31  

Archivi